Bazzano, Onna, San Gregorio, Poggio Picenze

Bazzano, anticamente Vicus Offidus, sta poggiato ai piedi del monte Offida (monte Vezzano 880 m). Il toponimo e’ citato gia’ nell’anno 873 in un atto di vendita alla abbazia di Farfa, da parte di Madalberto, di un terreno posto in Ofida ad duas Basilicas” . Negli anni attorno alla meta’ del XII sec, il borgo fa parte del feudo di Bagno e Bazzano di un certo Berardo di Bagno, che lo ha in concessione da Tedino di Collimento, come si apprende dal Catalogo dei Baroni.
A Bazzano il monumento piu’ rappresentativo è la bella chiesa romanica di S. Giusta, risalente agli inizi del XIII secolo, costruita sul luogo dove secondo la tradizione venne martirizzata S. Giusta, figlia di Fiorenzo, che insieme a Felice e Giustino era venuta dal Siponto per evangelizzare questi territori.
La facciata della chiesa, a sinistra della quale vi è un semplice campanile a vela, e’divisa da tre piani di colonnine e cornici in diversi riquadri, e presenta un portale del 1238 con lunetta e due rose ai lati.
L’interno della chiesa, che in origine era a tre navate, e’ stato più volte ristrutturato per il cedimento della parete di destra. Sulle pareti e sul fondo sono presenti diversi affreschi e un bel pergamo. Dalla chiesa si accede ad una cripta monolocale risalente forse all’VIII secolo e alla sua sinistra vi è una grotta che fa pensare ad una piccola catacomba.
S. Gregorio
Da Bazzano, proseguendo sulla SS 17, si raggiunge dopo circa 3,5 km l’antico paese di S. Gregorio, purtroppo devastato dal recente terremoto dell’aprile 2009.
La prima notizia che abbiamo di questo borgo risale all’anno 864, contenuta in un contratto di livello stipulato tra Gualderamo di Forcona e l’abate di Farfa Pertone per un terreno di VII moggi; viene menzionato oltre un secolo dopo, per un suo terreno di 40 moggi chiesto per tre generazioni, per una somma di 100 soldi, da un certo Guimario all’abate di Farfa Giovanni.
Troviamo ancora S. Gregorio citato nel 1313 nell’elenco delle decime vescovili della diocesi della città dell’Aquila fatto stilare dal vescovo Filippo Adelchi ‘Ecclesia S.Gregorii in Campo’.
La sua chiesa piu’ antica, dedicata a S. Gregorio Magno, è andata completamente distrutta dal sisma del 2009.
Poggio Picenze,
Proseguendo sulla SS 17, a circa 4 km da S. Gregorio si trova Poggio Picenze, presso il Monte Picenze. Nel suo territorio sono venute alla luce resti di epoca romana, strutture, sepolture, ed epigrafi nonche’, nel 1953, un tesoretto di monete greche che attesterebbe scambi commerciali con le province greche del sud.
Questa terra appartenne alla diocesi di Forcona, come attestato da un privilegio di Ottone I del giugno del 956 dato al suo vescovo. Qui, in Podio de Pricentia, come apprendiamo da un documento del 1173, era presente un castello fortificato con sei torri di cui la più alta e antica, posta al centro, era di avvistamento.
Podium de Pricenne era detto nel Catalogo dei Baroni feudo dei signori di Senizzo, loro concesso direttamente dal Re, ed armava due soldati a cavallo.
Un’altra menzione di questo territorio si ha in un documento (la ‘..Ecclesiam Sancti Martini de Picentia cum hominis et tenimentis…) di papa Innocenzo II del 1204.
Come altri paesi della valle dell’Aterno, anche Poggio Picenze concorse alla fondazione della città dell’Aquila ed ebbe il suo ‘locale’ nel Quarto di S. Maria.
Nel diploma di Carlo II d’Angiò del 28 settembre del 1294 vengono elencate le terre soggette al distretto aquilano e tra queste la terra Fuscolina, cioè Barisciano Superiore, Barisciano Inferiore, Stefanesco (Castelnuovo), Forfora, Picenza e Poggio Picenza .
Il castello di Poggio Picenze fu attaccato nel 1423 dalle truppe di Braccio da Montone e dopo due giorni di resistenza fu costretto a capitolare.
Il borgo non ebbe mai una cinta muraria, ma si sviluppò a raggiera intorno al castello di cui sono rimasti solo resti di mura dopo la distruzione del paese nel terremoto del 1762.
La cinquecentesca chiesa parrocchiale di S. Felice Martire fu invece ricostruita e presenta all’interno tre navate, con un altare in pietra di S. Giovanni ed un altro del Rosario in legno.
Degno di nota il palazzo della famiglia Galeota, dalla forma quadrata con cortile interno.
Poggio Picenze e ‘famoso per i suoi scalpellini e per la particolare pietra estratta dalle sue cave, una pietra calcarea bianca facile da lavorare ma che si indurisce nel tempo, e che è stata sempre ampiamente utilizzata nell’edilizia dell’aquilano.
Onna
Vicino alla confluenza del fiume Vera con L’Aterno si trova il borgo di Onna.
Dopo il terremoto del 2009 che lo ha completamente distrutto, questo borgo, che nel 1944 fu teatro di una strage da parte delle truppe naziste, e’ stato sostituito da un villaggio funzionale costruito dal governo tedesco (forse anche a riparazione della strage passata) assieme a una “Casa della Cultura”, Casa Onna, ora anche sede di un piccolo Museo che ospita reperti Italici, Medioevali e del borgo distrutto ( Onna Onlus, tel. 335376899 ).
Forse è da riferirsi ad Offidius o Aufidius, gentilizio diffuso nella valle dell’Aterno, e non è un caso che un’epigrafe riguardante gli Aufidii sia stata rinvenuta nella cripta della chiesa di S. Giusta. (CIL, IX 3569).
Reg.Farf. III, doc, 309. Le due basiliche sono rispettivamente quelle di S. Giusta e S. Giustino entrambe in Campo Offida . S. ZENODOCCHIO, Saggio di toponomastica forconese, cit., p. 268-269.
Saggio di toponomastica forconese dai regesti di Farfa, In Bullettino Deputazione Storia Patria Abr. 1991, pp 268-69.