Cagnano Amiterno, Corruccioni, Cascina


Cagnano, il cui toponimo trae origine dal gentilizio Canius, attestato in zona da una stele funeraria rinvenuta presso la frazione S. Giovanni, e’ un comune di 13 frazioni, tra le quali Civitella (forse l’antichissima Lista, capitale degli Aborigeni che abitarono la valle dell’Aterno fino all’VIII a.C. ; le Cìvite o Civitèlle, che si trovano sui monti o sulle colline nei pressi anche di piccoli abitati rurali, sono indice di piu’ antichi insediamenti e normalmente conservano resti di mura di cinta. , a volte megalitiche.

Nei pressi di Cagnano si trova Teora che era, probabilmente, l’antica Tiora Matiene, citta’ sabina da cui sarebbero partiti i giovani “sacrati (ver sacrum)” con il simbolo del picchio nell’emigrazione che avrebbe dato origine ai Piceni.

antico borgo

Il territorio di Cagnano era abitato già abitato in epoca romana, come attestano numerosi ritrovamenti venuti alla luce in passato.

Da un documento tratto dai Regesti del monastero di Farfa apprendiamo che nell’anno 770 Elina monaca dona parte della sua terra ubicata nel territorio amiternino, a S. Eleuterio in zona detta Campo, presso la fonte S. Eleuterio. Il Campo di S. Eleuterio si trova tuttora tra le frazioni di Fossatillo e Colli, mentre la fonte S. Eleuterio, forse, è da identificare con l’attuale Sorgente del Muro, detta anche Fonte Ferina, a circa un chilometro e mezzo a ovest e sotto il monte Lato (m. 1275). Gli abitanti di Fossatillo hanno memoria di un monastero di monache posto su questo monte; non possiamo escludere che questo monastero sia uno dei tanti, fondati dall’abate Equizio nell’amiternino intorno al VI secolo d.C.

La prima notizia riguardante Cagnano la traiamo dall’elenco dei servi del monastero di S. Maria di Farfa, databile tra la fine dell’VIII ed inizi del IX secolo, quando, nell’anno 969, i fratelli Sinatro e Giovanni ebbero in livello dal monastero di Farfa, per tre generazioni, terreni nel territorio amiternino nel Campo di Cagnano.

Nella bolla corografica di papa Anastasio rivolta al Vescovo reatino Dodone dell’anno 1153, è presente la pieve di S. Cosma in Cagnano

Sappiamo dal Catalogo dei Baroni che Raynaldus de Lavareta, possedeva, direttamente dal Re Cannanum, feudo di due soldati a cavallo.

Degne di nota tra le frazioni, la chiesa di S. Cosimo o Cosma, pieve già nel XII secolo, S. Maria della Concezione di Fiugni, S. Giovanni e S. Maria a S. Giovanni.

In località Corruccioni si trova una delle più antiche querce d’Europa (Cerqua de’ZiCo).

 

antichissima quercia

Non meno interessante il toponimo longobardo di Sala, legato alla invasione barbarica nel territorio amiternino del VI secolo.

Un cenno a parte per Cascina, antico centro ormai scomparso, abitato fino al XV secolo e che concorse alla fondazione della città dell’Aquila. Fu feudo di due soldati a cavallo del barone Tommaso di Preturo e i resti del suo Castello (sec. XII) sono visibili nella piana di Cascina.

 

antico castello

L’altipiano carsico di Cascina (1100 m.) si raggiunge partendo da Preturo, passando per Santi, località dove sono presenti campi da golf (S.Donato golf SpA).

La vastissima pianura erbosa di Cascina, residuo del fondo di un lago pleistocenico, si estende per 8 km in lunghezza e 4 km di larghezza ed e’ un luogo ideale per il trekking e passeggiate a cavallo, disponendo di sorgenti, inghiottitoi, boschi di betulle.


N. PERSICHETTI,N.S.A., 1892, p. 275, IDEM,Viaggio, cit. p.197.

E’ detto Cagnano Amiterno il territorio sul quale sono presenti ben 13 frazioni: Cascina, Civitella , Colle, Collicello, Corruccioni, Fiugni, Fossatillo, Sala, S.Cosimo, S.Giovanni, S. Pelino, Termine, Torre. La sede del comune è nella frazione di S. Cosimo.

Gli Aborigeni avrebbero scacciato dai nostri territori i Siculi,ancor più antica popolazione di origine ligure, abitatori del Lazio e dell’Italia meridionale, sospingendoli verso il Cicolano La primitiva sede di questi nuovi conquistatori era Testruna, prossima ad Amiterno, mentre la città più importante era Lista. ( E. PAIS, Storia dell’Italia antica, Genova 1988, vol. I p. 101ss.).

S. ZENODOCCHIO,Antica, cit. p.67.

Resti di probabile villa romana, epigrafi, mosaici, si rinvennero a sud di S. Giovanni, località Vignolo, non distante dalla chiesa di S. Paolo di Barete. Sempre nei pressi, dove si dice Costa S. Angelo, vennero alla luce resti di mosaico e materiale fittile riconducibili ad antiche costruzioni (S. SEGENNI,Amiternum, cit. pp. 241-245). La tradizione locale ricorda che ai piedi della Costa S. Angelo, in epoca romana, si svolgesse una fiera di bestiame, come riferitomi in passato da più abitanti di S. Giovanni di Cagnano. Resti di materiale epigrafico ed un cippo votivo affiorarono presso la frazione di Sala e di Collicello.

Il Regesto di Farfa, II doc. 85, p. 79..

La località di S. Eleuterio è riportata sul foglio catastale di Barete, scala 1:2000, n° 18.

S. ZENODOCCHIO, Saggio di toponomastica amiternina, cit. p. 335-336. Del monastero abbiamo ancora notizia, e precisamente de suo abate di nome Giovanni, nel 1399 (A. L. ANTINORI, Corografia, XXXIII, p. 617.

GREGORIO MAGNO, Dialogi, a cura di U. MORICCA, 1924, p. 28, “…multorum in eadem provincia (Valeria)monasteriorum pater extitit. Sempre da Gregorio Magno sappiamo che tra i molteplici monasteri fondati nella regione Valeria da Equizio vi erano anche quelli riservati alle virgines.

Chronicon Farfense, I, 260, “In Caniano Iohannis Cerretani substantia I. In monte Caniano substantiae III”

Liber Largitorius, p. 179. Il Campo di Cagnano è a sud della frazione di S. Giovanni.

UGHELLI, Italia sacra, I, col. 1198.

Catalogus Baronum, a cura di E. JAMISON, p. 226.

Il toponimo sala ( a. ted.), indicava un grande vano di abitazione per la residenza del signore nella curtis, mentre più tardi assunse il significato di casa di campagna.

Catalogus Baronum, a, cura di E. JAMISON, cit., p. 231, 1155: