Calascio

Nel territorio di Calascio la presenza umana risale all’uomo di Neanderthal, datata a 80.000 anni fa, nel paleolitico medio; le testimonianze preistoriche qui rinvenute attestano anche insediamenti stabili dell’età del bronzo e con attività quasi esclusivamente pastorali.
Calascio, che non presenta le caratteristiche di un borgo fortificato avendo solo case-torri,
si trova citato per la prima volta[1]in un documento del 782 tratto dalla Cronaca di S. Vincenzo al Volturno, riguardante i confini del territorio di Carapelle, di cui fece parte all’epoca della baronia di Carapelle; nel XIV secolo lo troviamo appartenente alla contea dei Marsi.
Nel XV secolo fu sotto la baronia dei Piccolomini e nel secolo successivo passò ai Medici.
Al centro abbiamo al chiesa di S. Carlo Borromeo con facciata seicentesca e quella di S. Leonardo, presso il convento francescano, con portale architravato e lunetta affrescata.
Sopra al paese, a poca distanza, vi è il borgo di Rocca Calascio, posto a quota 1460 m e la rocca ( con i suoi 1512 m[2] di altitudine, e’ fra le più alte fortificazioni d’Italia.
Costruita intorno all’anno mille, come punto di osservazione a scopo prettamente militare, anche se non fu mai utilizzato in tal senso, oggi offre al turista un punto di osservazione eccezionale per gli altipiani sottostanti, in particolare Campo Imperatore.
Alla iniziale torre quadrangolare in pietra, furono aggiunti nel XIV secolo quattro torrioni d’angolo di forma circolare, sempre in pietra, collegati da mura merlate. L’ingresso, rivolto ad est, è posto a 5 m di altezza e una scala retrattile permette di l’accesso.
Ai piedi della rocca restano i ruderi di un piccolo borgo, che dopo il terremoto del 1703 fu quasi completamente abbandonato dai suoi abitanti che si trasferirono in gran parte a Calascio[3].
Attualmente alcuni di questi edifici sono stati recuperati e restaurati rendendoli disponibili come albergo diffuso (Rifugio della Rocca, tel. 3388059430 ).
Non distante dal borgo, sotto la rocca, è presente la particolare chiesa ottagonale della Madonna della Pietà, sorta nel XVI secolo su di una edicola sacra.
La rocca e l’area circostante, per la sua particolare bellezza, è stata spesso utilizzata come set in occasione di molti famosi film.
Un notevole monumento nel borgo e’ la chiesa di S. Leonardo con i suoi preziosi affreschi.
A Calascio è attiva la latteria per la produzione del rinomato formaggio “canestrato”.
[1] Chron Volt. I, pp 225-232.
[2] Nei pressi della rocca, nel 1974 vennero alla luce resti di una stazione di superfice risalente al bronzo finale-resente, cioè corrispondente alla civiltà sub. Appenninica.
[3] Da qualche decennio l’abitato si sta lentamente recuperando.