Civitatomassa

Civitatomassa si trova nel luogo dell’antica Foruli, vicus di Amiterno, che, per la sua particolare posizione all’imbocco della valle e arroccato su uno sperone di roccia[1], era il punto di controllo dell’ accesso alla piana di Amiternum, e quindi un importante crocevia che vedeva passare a nord le vie Litina e Poplica Campana, e a sud la via Caecilia e Claudia Nova che da qui iniziava.
A Civitatomassa sono stati rinvenuti nel passato numerosi e importanti reperti archeologici, in maggioranza conservati al museo archeologico di Chieti e al Museo Nazionale dell’Aquila.
Resti di murature, di un’antica cisterna, assieme a reperti di minore importanza (resti di colonne, lapidi), sono tuttora conservati nel punto piu’ alto del paese, nella piazzetta, e visitabili.
Sul pendio scosceso che dal paese, a est, porta alla S.S. 17 e’ presente il rudere di un antico edificio, ora molto malridotto e quasi completamente nascosto dalla vegetazione, che e’ generalmente ritenuto un importante monumento funerario di epoca romana, chiamato Casa la Jè dal nome della contrada in cui si trova.
[1] Foruli, Citato da Virgilio e da Strabone,, nel territorio di Foruli sono venute alla luce, in passato, resti di fabbricati, tratti di strada lastricata, molte epigrafi e statue di buona fattura, nonché resti di una grande palestra. Sappiamo da un’epigrafe che nell’anno 2 d.C. vi si svolsero giochi in onore di Augusto. S. SEGENNI, Amiternum e il suo territorioin età romana,Pisa 1985; M. BUONOCORE- G. FIRPO, Fonti latine e greche per la storia dell’Abruzzo antico,in Documenti per la Storia d’Abruzzo n.10/II,2, Deputazione Abruzzese di Storia Patria, L’Aquila 1998, p. 705.