Fossa, Castello d’Ocre


Il paese di Fossa sorge ai piedi del monte Circolo

 

in lontananza

e la presenza umana sul suo territorio, sulla piana, è documentata a partire dal IX secolo a.C. come dimostra la sua famosa necropoli, risultata parte di una piu’ ampia, scoperta nella zona nel 1991, che conteneva sepolture databili tra l’inizio dell’età del Ferro ed il I secolo a.C..

 

necropoli italico - romana

a Fossa

 

necropoli di Fossa

Da una di queste tombe proviene uno dei famosi letti funebri decorati con volti intagliati in osso, caratteristici della cultura funeraria delle popolazioni di questa zona. Queste decorazioni erano eseguite forse a imitazione di modelli fatti da gente di altre culture che usavano un materiale pregiato come l’avorio, qui non disponibile e sostituito con le piu’ semplici ma piu abbondanti ossa animali.

Uno di questi letti, ricomposto nel suo insieme, e’ esposto in una sala al museo archeologico di Chieti.

In epoca italica e romana la città era chiamata Aveia

 

mura di epoca romana

e dopo la conquista romana del territorio divenne Prefettura, come ci ricordano Silio Italico e Tolomeo; di questa antica città rimangono solo alcuni resti di cinta muraria in opera incerta.

Secondo la tradizione nel 250 d.C. vi fu martirizzato S. Massimo levita.

Nel 465 Aveia era diocesi con vescovo Gaudenzio.

Distrutta dai Longobardi, della città non abbiamo più notizia e solo più tardi troviamo menzione in documenti altomedievali.

Da visitare, nel paese, è la chiesa parrocchiale dedicata a S. Maria Assunta, fondata nel XII secolo e piu’ volte restaurata, in particolare dopo il terremoto del 1703.

Sulla facciata, non slanciata, tripartita in altezza da paraste, sono presenti tre finestre, mentre sul campanile, posto sulla destra, si notano i resti della struttura originaria. L’interno, ad aula unica, presenta un soffitto ligneo a cassettoni, mentre ai lati sono presenti otto altari con colonne e una statua lignea di Madonna con il Bambino.

Non molto distante dall’abitato c’e’ la chiesetta detta di S. Maria ad Cryptas o Santa Maria delle Grotte per la presenza di una piccola cripta all’interno; e’ un monumento di grande importanza, per la magnificenza del suo ciclo di affreschi benedettini del XIII secolo sulla parete di destra e quella in fondo, di affreschi di scuola toscana del XIV e XV secolo nella parete sinistra e per la presenza della copia di una pala trecentesca (l’originale si trova al Museo Nazionale dell’Aquila) raffigurante la Madonna con bambino .

chiesa XIII sec.chiesa XIII sec.

 

antico affresco

antico affresco

La struttura della chiesa risale alla seconda metà del XII secolo , quando era cappella alle dipendenze del monastero di S. Spirito d’Ocre.

La facciata a capanna è molto sobria, con portale ad arco acuto retto da due pilastri, mentre l’interno è un vero gioiello dell’arte figurativa del tardo Duecento abruzzese. Ad aula rettangolare divisa in due da un arco a sesto acuto e con volte a crociera davanti al presbiterio quadrato, sta una piccola scala che permette la discesa nella cripta.

Poco fuori Fossa in località Cerro, lungo la strada per la necropoli, è presente un ponte romano – medievale

 

antico ponte

che ha di fronte la chiesetta di S. Clemente, di forma singolare.

 

chiesa seicentesca

Non lontano da Fossa ci sono due imponenti monumenti religiosi : il convento di S. Angelo, dei frati Minori, costruito su un largo sperone di roccia e il Monastero – fortezza cisterciense di S.Spirito d’Ocre (centro culturale, con un piccolo museo, e turistico-ricettivo).

Ocre


Fossa e’ dominata dai resti del suo castello.

sul borgo

e, al di sopra, da quelli del castello d’Ocre, che sono stati danneggiati dal terremoto del 2009.

 

castello

 



Attualmente le tombe rinvenuta sono oltre 500, su di un’area di 2000 m quadrati. Il responsabile degli scavi archeologici è il prof,. Vincenzo D’Ercole. Si hanno tombe a tumulo nella I fase (IX-VIII se. A.C.), nella II, fase detta orientalizzante (VIII-VII-a.C.),i tumuli sono più piccoli, nel VI sec. a.C. di età arcaica, si hanno fosse semplici e dal IV secolo fino al I a.C, tombe a camera o a fossa. Risale a quest’ultimo periodo la tomba con il pregevole letto in osso lavorato.

SILIO ITALICO, Puniche,8, 515-518;TOLOMEO, III,1,59. M.V. GIOVENAZZI, Della città di Aveia ed altri

luoghi di antica memoria,Roma 1773. Ascritta alla tribù Quirina , fece parte della IV regione augustea

A.L.ANTINORI, Corografia, XXXVI, pp. 655-656, Manoscritto presso la Biblioteca Provinciale S. Tommasi dell’Aquila.