Goriano Sicoli

Il Comune di Goriano Sicoli, adagiato su di una collina a 740m di altitudine,
conserva ancora intatto l’aspetto di borgo medievale. La presenza umana nel territorio risale all’eneolitico, come documentato dal rinvenimento di fibule, pendagli ed anelli[1]. Inoltre sul territorio sono presenti un centro italico fortificato in località ‘La Civitella’ ed i resti di un santuario dedicato a Iovi Quirinus, posto tra Goriano Sicoli e Castel di Ieri.
L’epoca romana e’ rappresentata da resti di mura perimetrali di un santuario, epigrafi[2], monete e materiale fittile. In località ‘La Statura’ sulla via Valeria-Claudia si trovava la mansio detta Statuale, posta al 90° miglio da Roma, come indicato da un cippo miliario, rinvenuto nei pressi[3]. Successivamente alla caduta dell’Impero di Roma, con la conquista longobarda, il territorio fu annesso al Ducato di Spoleto.
In epoca medievale il borgo venne organizzandosi intorno al castello e nell’anno 1000 Goriano Sicoli, feudo dei conti Berardi, apparteneva alla contea dei Marsi. Un doppio giro di mura con feritoie permettevano l’accesso attraverso tre porte , la Bagliucci, la Baracca e quella di Muro, difese da saracinesche e saiettiere. Successivamente, sui ruderi di questo maniero fu costruita la chiesa parrocchiale di S. Gemma, patrona di Goriano Sicoli.
Con la conquista Normanna, la Marsica entra a far parte del Regno di Sicilia e dal Catalogo dei Baroni apprendiamo che nell’anno 1145 Gorianum Siccum, così appellato in quell’epoca, apparteneva al Conte Rainaldo di Celano quale feudo di III soldati a cavallo[4].
Nell’anno 1269, dopo la sconfitta presso Tagliacozzo di Corradino di Svevia, la contea di Celano passò a Carlo I d’Angiò e con questa anche Goriano Sicoli.
Nel 1404 il signore del castello di Goriano era Rainaldo di Rainaldo maresciallo del Regno di Sicilia, come si evince da un atto notarile dell’epoca.
Apprendiamo dal Cedolario delli fuochi, tratto dai Registri della Cancelleria Angioina del 1415, che Gordianum Siccum era assegnato all’Abruzzo Citeriore.
Tra i monumenti degni di nota nel paese vi e’ la chiesa parrocchiale di S. Maria Nuova edificata nel 1593, con interno settecentesco a croce latina; sulla facciata vi è un portale rinascimentale sormontato da un bel rosone romanico.
Altra chiesa interessante è quella di S. Gemma, patrona del paese, costruita nel 1613 sui ruderi di una precedente chiesetta; l’interno ha una sola navata e un’abside affrescata con scene di vita della Santa.
Una singolare fontana pubblica in stile piacevolmente insolito, inaugurata nel 1888, fa bella mostra di se’ nel borgo.
[1] Gli oggetti rinvenuti, risalenti al bronzo finale, sono conservati nel Museo Pigorini di Roma e in quello Preistorico dell’Italia Centrale “G. Bellucci di Perugina”.
[2] CIL, IX, 3181 e 3245. M. BUONOCORE,L’Abruzzo e il Molise, cit. I, p. 250-51.
[3] La pietra miliaria, scoperta nel 1897, reca inciso il miliario XC e il restauro della via, risalente al IV secolo d.C.
[4] Cat. Bar. Cit., 1105.