Pescina

Il Comune di Pescina (l’antica Plestina) è posto ad est della valla del Fucino, ad oltre 700metri di altitudine, ed e’ abitato da 4200 persone con due frazioni: Cardito e Venere dei Marsi.
La presenza umana sul territorio risale al paleolitico superiore mesolitico (12000-8000 anni fa), con insediamenti di pescatori[1]. Sempre sul territorio sono venuti alla luce resti di età del bronzo e del ferro.
Risale al IV-V secolo a.C. l’antica cinta fortificata detta ‘Rocca Vecchia’, dalla forma romboidale, che racchiude 18 ettari di superficie ed e’ posta sopra il Castello di Pescina;
ritenuta tra le più importanti città fortificate della marsica, fu identificata con l’antica Plestinia citata dal Livio[2]. Nell’anno 89 a.C. la rocca fu prima conquistata e successivamente distrutta dal console romano Lucio Silla.
Dopo la caduta dell’Impero romano il territorio di Pescina seguì le sorti della Marsica, prima la guerra gotico-bizantina, poi l’invasione longobarda e più tardi le scorribande saracene, che danneggiarono il convento di S. Maria in Apinianici nell’anno 880 d.C. [3]
Il monastero fu fatto riedificare circa dieci anni più tardi dall’imperatore Ottone III e nel 981 era tra i beni di Farfa ( Reg. Farf. III, doc. 406 a. 981).
Successivamente intorno alla Rocca Vecchia si vennero aggregando nuove abitazioni e di Pescina si inizia a parlare in una Bolla corografica del 1181di papa Lucipapa Lucio III; proprio su questi ruderi venne edificato un castello da Rainaldo di Pescina, che era il signore del feudo di otto soldati a cavallo[4] .
Durante la dominazione sveva il castello di Pescina venne distrutto, ma lo stesso Federico II, con decreto del 1232, ne impose la ristrutturazione e l’ampliamento.
Due anni dopo S. Francesco soggiornò nel borgo per qualche tempo e fondò un monastero che successivamente prese il suo nome.
Con Carlo I d’Angiò il feudo di Pescina fu affidato ad Ugone del Balzo, proveniente dalla Provenza e nel 1361 divenne sede di diocesi, retta dal vescovo Tommaso Pucci di Pescina.
Tra i monumenti da vedere, oltre ai ruderi del castello, è il Duomo o chiesa di S. Maria delle Grazie, edificata a partire dal 1579 ed ultimata nel 1596; danneggiata dal terremoto del secolo passato, fu ristrutturata nel 1930 ed ancora dopo i bombardamenti dell’ultimo conflitto. L’esterno, a coronamento orizzontale, presenta un piccolo rosone nella parte alta e sulla destra, la facciata termina con un massiccio campanile; l’interno è diviso in tre navate con sei campate ed abside circolare.
Da visitare e’ la casa natale del cardinale Giulio Mazzarino (1602-61), ricostruita nel 1972, attualmente centro culturale; dell’antica dimora resta visibile soltanto la loggia con bifore.
Pescina diede i natali anche allo scrittore Ignazio Silone (1900-1978).
Nei dintorni di Pescina scorre il torrente Giovenco, attorno al quale si stende un bellissimo parco naturale.
[1] Resti di oltre 1400 strumenti microlitici sono stati rinvenuti presso la Grotta Tronci di Venere dei Marsi.
[2] LIVIO, X, 3,5. G. GROSSI,I centri fortificati (ocres) dell’aera marso.equa ed ernico-volsca,in Atti del Convegno, Chieti 11/5/1991, Chieti 1995, pp. 58-84 (72 nr. 4).
[3] Il monastero benedettino femminile, oggi detto di Apignanici, fu ertto prima del 752, come riportato nel Chronicon Volturnense ( vol.I, doc. 17 , luglio 754). Nell’elenco dei servi dell’abbazia di Farfa (a.789-822) viene citata Sanctam Mariam in Apinianico.. Tra i beni riconfermati all’abbazia di Farfa, con un privilegio di papa Pasquale I dell’anno 817, è presente la Cella Sanctae Mariae in Apinianicis.
[4] Cat. Bar., cit. 1105.