Rocca di Cambio

Il paese, che in passato era denominato Rocca di Cagno, forse dal monte Cagno che lo sovrasta, e’ situato ad oltre 1400 m di altitudine.
Intorno all’anno mille era detto Rocca Ottonesca, probabilmente in onore degli Ottoni che avevano dimorato nei pressi ed avevano fatto costruire un fortilizio a Campo Felice; ancora come Rocca di Cambio viene citato nel 1178 in una bolla papale.
Nel 1252 Rocca di Cambio fu incorporato dall’imperatore Corrado IV nella baronia di Ocre, allora tenuta dal suo Cancelliere Gualtieri d’Ocre[1] , e vi rimase almeno fino al 1320[2]; Rocca cum XVI hominibus[3] concorse alla fondazione della città dell’Aquila e torno’ a far parte del suo contado nel 1374, con un diploma della regina Giovanna[4].
Nel secoloXV Rocca di Cambio fu teatro di scontri; dapprima, nel 1423-1424 fra le truppe di Braccio di Montone[5] e gli armati della regina Giovanna che lo sconfissero; circa 70 anni dopo subì l’attacco del duca di Amalfi e del Conte di Popoli.
Fra i monumenti di Rocca di Cambio, degna di nota è la chiesa parrocchiale dell’Annunziata risalente al XVI secolo, con tre navate, una fonte battesimale ed un tabernacolo dipinto di scuola aquilana.
Nella parte più alta e più antica del paese si trova la chiesa di S. Pietro, più volte restaurata.
L’interno è a navata unica, e sono presenti nove altari, oltre una statua in legno e ceramica di S. Lucia di un artista del 400, e un crocifisso in ceramica.
A circa due chilometri dal centro abitato vi e’ la chiesa di S. Lucia[6], in stile romanico. Gli studiosi collocano la sua edificazione intorno al XII secolo ma ne abbiamo notizia solo nel 1313. Sulla facciata molto sobria vi è un portale databile intorno al XV secolo; l’interno e’ a tre navate con volta a croce e archi a tutto sesto, ad ogiva, con un presbiterio ampio e senza absidi. La chiesa conserva un ciclo di affreschi con temi della Passione, Resurrezione, Assunzione di Maria Vergine e un’ultima Cena che occupa una intera parete. Sotto l’altare c’e’ una cripta alla quale si accede da una scaletta posta nella navata centrale, e sulle cui pareti sono ancora visibili resti di affresco di episodi di vita della santa.
(Pro loco tel.0862918100)
[1] A.L. ANTINORI, Annali, cit. vol. IX, p. 185.
[2] IDEM, vol. XXIII, p. 422.
[3] Rocca con XVI capofamiglia, cioè fuochi. Così è citata nella cedola della tassazione del 1269 di Carlo d’ d’Angiò.
[4] Con un diploma della regina Giovanna , dato a Napoli il 17 aprile del 1374, stilato dal protonotaro Logorio Zurulo, ordina al capitano della città dell’Aquila di verificare e delimitare i confini fra Rocca di Cambio e Rocca di Mezzo ( A.L. ANTINORI,Annali, cit., XII/2 p. 509).
[5] Sappiamo per certo che Braccio Fortebraccio di Montone il 26 luglio del 1423 era accampato nei pressi di Rocca di Cambio e che ordina alle Terre del Corsaro di sequestrare e assegnare al suo cancelliere, bestiame uomini e altri beni di proprietà degli Aquilani (A.L.ANTINORI, XIV/1, p. 333).
[6] Fu abbazia e da un atto datao 29 gennaio del 1405, sappiamo che per testamento, Nicoletta d’Amico di Coppito lasciò all’abbazia beni (A.L. ANTINORI, Annali, cit., XVI/2, p. 421.