Rocca di Mezzo, Rovere

La tradizione fa risalire il primo nucleo insediativo di Rocca di Mezzo, nato per ragioni di difesa intorno al colle di S. Calvario, al VII secolo.
Rocca di Mezzo è citata in una bolla dell’anno 1115 di papa Pasquale II tra i castelli della Badia Sublacense, al confine tra la diocesi dei Marsi e quella di Forcona.
Anche Rocca di Mezzo fu tra i castelli fondatori della città dell’Aquila ed ebbe il suo ‘locale’ nel Quarto di S. Giorgio. A partire dal 1252 fece parte del feudo di Berardo d’Ocre, Conte d’Albe, quale Terra Ocrensis, come risulta dalla cedola della tassazione di Carlo I d’Angiò del 1269; ma gia’ nel 1409 risulta non piu’ dipendente da Ocre, come attesta il catasto del re Ladislao.
Anche Rocca di Mezzo fu teatro di lotte con le truppe di Braccio di Montone nel 1423, capitolando dopo un assedio di ben 10 mesi.
Circa 40 anni dopo (1462), Rocca di Mezzo fu assegnata alla famiglia degli Orsini.
Fra i suoi monumenti piu’ importanti si devono citare i resti delle antiche mura medievali e una porta denominata delle ‘due Morge’, visibili nella parte più alta del paese, nel centro storico. Qui vi è la chiesa parrocchiale di S. Maria della Neve del XV secolo, con un Museo di Arte Sacra del ‘Cardinale Agnifili’ al suo interno.
Ogni anno, a maggio, si svolge a Rocca di Mezzo la fiera del narciso, con sfilate di carri ornati da una moltitudine di narcisi.
(Pro loco tel.0862916125)
Rovere e’ una frazione di Rocca di Mezzo posta ad oltre 1400 m di altitudine, ai piedi della catena del Sirente. Sul borgo domina l’antico castello ( prima rocca italico-romana poi castello normanno checontrollava la “via grande” che collegava la piana amiternina con la piana del fucino).
Il suo territorio, in epoca italica, confinava a nord con i Vestini, ad ovest con i Marsi di Alba, e a est con i Superequani. Forse fu sede di un insediamento italico fortificato (VII-VI sec. a.C.) ma scavi archeologici eseguiti presso i ruderi del castello fanno supporre la presenza di un santuario risalente al III sec.a.C.. La notizia piu’ remota di Rovere appare nel Chronicon Volturnense del 799 (..locus qui dicitur Robore); qui viene citata come confine della Diocesi dei Marsi in un documento di donazione dell’Imperatore Ottone dell’anno 962 al vescovo di Forcona (Civita di Bagno) e le sue montagne sono menzionate fra le concessioni dell’abbate di Farfa Giovanni III. Nel secolo XI Rovere e’ ricordata in una bolla di papa Pasquale II (1099-1118) come parte della contea di Celano.
Del castello, un tempo dei Frangipane, oggi rimangono significativi ruderi, insieme a quelli del borgo medievale fortificato, che aveva in origine una forma triangolare con tre torri ai vertici, delle quali rimane solo quella adattata a campanile della chiesa di S. Pietro, chiesa parrocchiale risalente al XII secolo, al tempo di papa Clemente III (1187-1191).
Altra chiesa presente nel paese è quella di S. Maria delle Grazie, risalente all’XI secolo, con facciata semplice, portale con architrave e campanile a vela.
E. ANGELOSANTE- M. SPIGARELLI,Quattro centri dell’Altopiano delle Rocche,in ‘Storia della città’, IX ,n. 31-32, (1984), p. 157.
C. FRANCHI, cit. pp. 122-123. La Terra ocrensis (Ocre, Fossa, Rocca di Cambio e Rocca di Mezzo) doveva versare. 55 once d’oro. Già l’anno precedente Rocca di Mezzo era passata sotto il dominio angioino.
Il Cardinale Agnifili (1398-1476), nacque in Rocca di Mezzo, secondogenito di sei figli, ed a soli 19 anni giunse al dottorato presso l’Università di Bologna. A 33 anni divenne vescovo della città dell’Aquila e fu figura di rilievo nella vita della Curia pontificia. G. MARINANGELI, Amico Agnifiliprelato, in Bullettino Deputazione Abruzz. (1999). p. 5-29.