San Demetrio nei Vestini, Stiffe

S. Demetrio e’ l’insieme di diverse frazioni/ville : Cavantoni, Cardamone, Collarino, Colle, Cardabello, Villa Grande e S. Giovanni.
La prima citazione del territorio si ha nell’elenco dei servi di Farfa tra l’VIII e il IX secolo, compilato da Gregorio di Catino, poi fu ancora citato nel 955 in una delle tante vendite di terreni ad opera dell’ abbate Campone.
La villa di S. Giovanni fu citata in una bolla corografica del papa Alessandro III dell’anno 1179.
Le ville di S. Demetrio, che erano abitate da una sessantina di famiglie, concorsero alla fondazione della città dell’Aquila e il loro ‘locale’ era nel Quarto di S. Maria. Come parte dei Casali della Terra Siniziense, S. Demetrio fu tassato per 30 once d’oro. Nel 1423 quelle terre dovettero subire le devastazioni di Braccio da Montone.
Tra i monumenti da visitare vi è la seicentesca chiesa parrocchiale di S. Demetrio, che ha un campanile che in antico era, forse, una torre di avvistamento;
chiesa a croce latina, l’interno è a tre navate, di cui la centrale con una volta, mentre il coro ha forma quadrata.
Gli altari sono arricchiti da numerose tele: Madonna col Bambino, Madonna del Soccorso, Madonna in Gloria. Sono presenti, inoltre, un organo settecentesco ed una statua lignea policroma del Santo.
Un’altra chiesa e’ Santa Maria dei Raccomandati, distrutta completamente dal terremoto del 1703 e ricostruita nel 1820. La facciata in stile tardo barocco ha una doppia scalinata per accedere all’interno che è ad unica navata, con volta a botte e impianto a croce latina. Sul presbiterio e’ presente una cupola, e le cappelle laterali conservano tele di Teofilo Patini.
Non distante dalla chiesa è il palazzo Cappelli Torrano, ampiamente rimaneggiato in passato nella parte interna; conserva comunque, ancora intatte, le scuderie con volta a botte.
Sopra al paese si trova il laghetto Sinizzo, un ameno e fresco luogo di sosta e di riposo; da qui, percorrendo un sentiero in mezzo a un folto bosco si arriva alla fonte Tina, un’acqua rinomata per le sue proprieta’digestive e diuretiche.
Nella frazione di S. Giovanni, sopra la quale, a breve distanza, passava il tratturo Magno/W, vi sono tracce di mura megalitiche, degna di nota è l’antica chiesa di S. Giovanni Battista, citata in un breve di papa Alessandro III del 1178.
Nella frazione di Cardabello troviamo il Palazzo Ducale, notevole edificio munito realizzato su due piani, con loggia ad angolo a tre archi.
Vicino a S. Demetrio vi e’ il suggestivo laghetto Sinizzo,
e sopra di esso, raggiungibile attraverso un percorso nel bosco, la sorgente di acqua Tina, un’acqua che si dice abbia buone proprieta’ di purezza.
Presso S. Demetrio va menzionato il borgo di Stiffe
La prima notizia scritta su Stiffe la traiamo da documenti dell’abbazia di Farfa risalenti all’anno 935. Nell’ XI secolo gli abitanti di Stiffe che gravitavano intorno alla pieve di S. Andrea si riunirono per motivi di sicurezza in un borgo fortificato (di questo castello rimangono i ruderi); risulta dal Catalogo dei Baroni che Stiffe era retto dal conte Berardo di Collimento ed era feudo di tre soldati a cavallo.
Stiffe partecipo’ alla fondazione della città dell’Aquila con una tassazione di 9 once d’oro, risultando parte del contado aquilano e costrui’ la sua chiesa dedicata a S. Andrea nel Quarto di S. Giorgio.
Stiffe si mantenne un piccolo borgo con una decina di fuochi (‘Registro dei quattro quartieri’ di Ladislao, del 1409 e conta dei fuochi del 1508).
Stiffe, Rocca di Mezzo e Fontecchio furono gli unici castelli che non si arresero a Braccio da Montone.
Degna di nota è la chiesa parrocchiale di S. Andrea che risale al IX secolo, molto rimaneggiata nel corso dei secoli. Del castello non rimangono che pochi resti.
Stiffe ha delle notevoli Grotte naturali (tel. 086286142) situate più in alto del centro abitato, grotte carsiche risultato di infiltrazioni ed erosioni di acque provenienti dal sovrastante territorio di Rocca di Mezzo e in particolare da un inghiottitoio detto Pozzo Calderaio. Il tratto di galleria visitabile è di circa un chilometro, con un fiume di acqua perenne che determina cascate suggestive,
mentre stalattiti e stalagmiti contribuiscono a rendere ancor più interessante la visita. ( www.grottestiffe.it, tel 086286142, cell.327 9728914 )
Chronicon Farfense, I, p. 264:…qui resident ad Sanctum Demetrium. Inualdo con sua moglie Alerada, tre figli…suo fratello con sua moglie Camerina e suo figlio Bonolo.
Liber Largitorius, I, maggio 955, p. 131. Insupe et solidos CC et concessit eis res huius monasterii in territorio Furconino…et usque Villam S. Dimetri…
Con Terra Siniziense si intendeva l’insieme dei casali di Linizzo,Leporanica (S. Nicandro), Prata e S. Demetrio. C. FRANCHI, Difesa per la fedelissima città dell’Aquila…, Napoli 1752, p. 151.